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Le 10 principali strategie di manipolazione mediatica

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Fonte: http://licpereyramele.blogspot.com/2010/10/las-10-principales-estrategias-de.html

11 ottobre 2010

Le dieci strategie più comuni ed efficaci alle quali ricorrono le agende “nascoste” per effettuare una manipolazione sulla popolazione attraverso i mezzi di comunicazione.

Storicamente i mezzi di massa si sono dimostrati altamente efficienti per modellare l’opinione pubblica. Grazie alla campagna mediatica e alla propaganda, si sono creati o stroncati movimenti sociali, giustificate guerre, combinate crisi finanziarie, incentivate delle correnti ideologiche rispetto ad altre, e si considera anche il fenomeno mediatico come creatore di realtà nella psiche collettiva.

Ma come individuare le strategie più comuni per capire questi strumenti psicosociali dei quali, sicuramente, siamo partecipi? Fortunatamente Chomsky si è dedicato a sintetizzare e mettere in evidenza queste pratiche, alcune più ovvie e altre più sofisticate, ma apparentemente tutte ugualmente efficaci e, da un certo punto di vista, denigratorie. Incentivare la stupidità, promuovere il senso di colpa, fomentare la distrazione, o costruire problematiche artificiali per poi, magicamente, risolverle, sono solo alcune di queste tattiche.

1- La strategia della distrazione

L’elemento primordiale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nello sviare l’attenzione del pubblico dei problemi importanti e dei cambi decisi dalle elites politiche ed economiche, mediante la tecnica del diluvio o dell’inondazione di continue distrazioni e di informazioni insignificanti. La strategia della distrazione è allo stesso modo indispensabile per impedire al pubblico di interessarsi attraverso le conoscenze basilari, nell’area della scienza, dell’economia, della psicologia, della neurobiologia e della cibernetica. “Distrarre l’attenzione del pubblico, allontanandolo dai veri problemi sociali, catturata da temi senza importanza reale. Mantenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza alcun tempo per pensare; in giro per la fattoria come altri animali (citazione dal testo Arme silenziose per guerre tranquille)”.

2- Creare problemi e dopo dare le soluzioni

Questo metodo è anche detto “Problema-reazione-soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” pianificata per provocare una certa reazione nel pubblico, in modo che questo sia il mandante delle misure che si vuole fare accettare. Per esempio: lasciare che si sviluppi o si intensifichi la violenza urbana, o organizzare attentati sanguinari, in modo che il pubblico richieda delle leggi di sicurezza e politiche per limitare la libertà. O anche: creare una crisi economica per fare accettare come un male necessario il regresso dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici.

3- La strategia della gradualità.

Per far sì che venga accettata una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, con il contagocce, per alcuni anni consecutivi. È in questo modo che condizioni economiche radicalmente nuove (neoliberalismo) sono state stabilite tra i decenni degli anni ’80 e ’90: Stato minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione di massa, salari che non assicurano più entrate decenti, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero stati scatenati tutti in una volta.

4- La strategia del differire

Un altro modo di fare accettare una decisione impopolare è quello di presentarla come “dolorosa e necessaria”, ottenendo l’accettazione pubblica, al momento, per un’applicazione futura. È più facile accettare un sacrificio futuro che un sacrificio immediato. Innanzitutto, perché lo sforzo non è previsto subito. E poi perché il pubblico, la massa, tende sempre a sperare ingenuamente che “domani sarà tutto migliore” e che il sacrificio richiesto potrà essere evitato. Questo dà più tempo al pubblico per abituarsi all’idea del cambiamento ed accettarla con rassegnazione quando arriva il momento.

5- Dirigersi al pubblico come un gruppo di bambini

La maggior parte della pubblicità rivolta al grande pubblico utilizza discorsi, argomenti, personaggi e intonazione particolarmente infantili, molte volte vicini alla debolezza, come se lo spettatore fosse un bambino o avesse una deficienza mentale. Più si cerca di ingannare lo spettatore, più si tende ad adottare un tono infantile. Perché? Se uno si dirige ad una persona come questa se avesse l’età di 12 anni o meno, allora, in base alla suggestionabilità, questa tenderà, con una certa probabilità, ad una risposta o reazione anch’essa sprovvista di un senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno.

6- Utilizzare l’aspetto emozionale piuttosto che la riflessione

Fare uso dell’aspetto emozionale è una tecnica classica per causare un corto circuito nell’analisi razionale, e successivamente al senso critico degli individui. Dall’altra parte, l’utilizzo del registro emozionale permette di aprire la porta d’accesso all’incoscienza per impiantare o innestare idee, desideri, paure e timori, impulsi, o indurre comportamenti…

7- Mantenere il pubblico nell’ignoranza e nella mediocrità

Far sì che il pubblico sia incapace di comprendere la tecnologia, i metodi utilizzati per controllarla e la schiavitù che ne deriva. “La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza tra l’ignoranza delle classi sociali inferiori e quelle superiori ci sia e resti impossibile da raggiungere per le classi inferiori ( vedere “Armi silenziose per guerre tranquille’)”.

8- Stimolare il pubblico ad amare la mediocrità

Spingere il pubblico a credere che è alla moda il fatto di essere stupido, volgare e incolto…

9- Rafforzare l’autocolpevolezza

Far credere all’individuo che è solamente lui il colpevole della sua disgrazia, a causa di un’insufficienza della sua intelligenza, delle sue capacità, o dei suoi sforzi. Così, invece di ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto-svaluta e si colpevolizza, il che genera uno stato depressivo, di cui uno degli effetti è l’inibizione dell’azione. E senza azione, non c’è rivoluzione!

10- Conoscere gli individui meglio di quanto si conoscono loro stessi

Nel corso degli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno generato una breccia crescente tra le conoscenze del pubblico e quelle possedute e utilizzate dalle elites dominanti. Grazie alla biologia, alla neurobiologia e alla psicologia applicata, il “sistema” ha sfruttato una conoscenza avanzata dell’essere umano, tanto dell’aspetto fisico quanto psicologico. Il sistema è riuscito a conoscere meglio l’individuo comune di quanto lui stesso si conosca. Questo significa che, nella maggioranza dei casi, il sistema esercita un controllo maggiore e un grande potere sugli individui su loro stessi.

Questi 10 modelli di manipolazione sono alla base delle tv, radio e telegiornali dell’Argentina, siano o no monopolici (dal momento che i supporti economici degli stessi sono sempre gli stessi: il gran capitale finanziario), perciò la Tinelizzazione della Tv (il programma in sé e dopo la saturazione in decine di “programmi” che ripetono e “spiegano” quello che succede la sera e l’altra sul terrore, ore dedicate a ripetere fino alla nausea una storia di delitto o un grave incidente tutto il giorno ogni mezz’ora). È la manipolazione totale: Mediocrità + Terrore (e questo non si può impedire facendo quello che “loro” ci dicono, che abbiamo la libertà di fare zapping per vedere altri canali visto che TUTTI trasmettono la stessa tematica). Quindi non trattiamo i problemi reali: Rapina dei ricorsi naturali, dipendenza da una monocultura, malattie reali come il Chagas e non “inventate” come l’H1N1, scarsa educazione, senza prospettive per il futuro, e identità nazionale poiché senza di essa siamo dei bambini che crediamo nella storiella che siamo tutti cittadini del mondo.

Traduzione dallo spagnolo di Daniela Mannino

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